Sono 10 anni ormai che non si vedeva una Premier League così avvincente e competitiva. Anche quella volta il campionato passò nelle mani del Manchester City ma la lotta al titolo fu entusiasmante. Difatti quell’edizione si concluse con il Chelsea al 3°posto con 82 punti, Liverpool secondo con 84 punti e i citizens al primo posto con 86 punti. 10 anni più tardi sembrerebbe ripetersi quel canovaccio, cambia solo un interprete, l’Arsenal.
La situazione al vertice è estremamente compromessa in Premier League: l’attuale classifica vede l’Arsenal al primo posto con 64 punti assieme al Liverpool e al terzo posto il Manchester City con 63 punti. Un aspetto che accomuna tutte le tre le compagini, e gran parte dei club di premier, è la differenza di punti tra casa e trasferta. Nessuna squadra in Premier League ha una media superiore a 2 punti nei match in trasferta. La tendenza non si ripercuote nei match di casa in cui troviamo 6 compagini con una media superiore ai 2 punti.

La Premier League dell’Arsenal
L’Arsenal vorrebbe incoronare il ciclo di Arteta con il titolo di Premier League ma molto spesso viene messo in secondo piano l’aspetto europeo. Difatti i Gunners si stanno dimostrando una vera e propria corazzata poiché sono arrivati ai quarti di Champions League e al momento si trovano pure primi in classifica. L’Arsenal è sicuramente una squadra più matura, più consapevole dei propri mezzi ed esperta rispetto alla stagione precedente. I talenti più cristallini si sono presi la responsabilità di trascinare la squadra e riportarla ai fasti di un tempo.
L’importante di Rice, uno dei mediani più forti della Premier
Bukayo Saka è sicuramente uno dei calciatori più emblematici e quest’anno, con più continuità e pragmatismo rispetto alla passata stagione. La carta Declan Rice sarà pure costata ma il suo impatto è stato determinante. Arteta ha scoperto in Rice delle doti da centrocampista incursore eccezionali. Difatti con il West Ham il classe 99‘ era abituato a giocare davanti la difesa e non aveva questa grande libertà di offendere a causa anche della presenza di centrocampisti più offensivi come Paquetà. Con Arteta ha sicuramente scoperto dettami tattici ed incarichi nuovi che lo hanno reso un calciatore ancora più totale. Sono 6 i gol e 5 gli assist per Rice solamente in Premier League, stagione statuaria.
Un’altra grandissima chiave di lettura del nuovo Arsenal di Arteta è la rinascita di Kai Havertz. Le prestazioni dozzinali di Gabriel Jesus, anche a causa degli innumerevoli infortuni, hanno permesso a Kay Havertz di assorgere. Il tedesco ha messo a referto 8 gol e 3 assist da punta centrale. Sebbene non sia nelle sue corde principali la finalizzazione, Havertz è in grado di dialogare molto bene con i compagni e trovare ottime geometrie. Il capitano Odegaard pare aver aggiunto più quantità e fase realizzativa nel suo bagaglio calcistico . In difesa sorprendono molto la crescita esponenziale e la costanza nelle prestazioni sia di Gabriel che di White. L’Arsenal ha davvero poco da rimproverarsi, è il miglior attacco e la miglior difesa della Premier. Forse ha bisogno di più attenzione e amministrazione nei momenti delicati della gara.

L’ultimo ballo del Liverpool di Klopp
Mancano solo 3 lunghezze ai Reds per pareggiare i punti effettuati nella passata edizione di Premier League. Una stagione fallimentare per Klopp che dai 92 punti della stagione 21/22, è passato a registrare 67 punti nella passata stagione. Un’involuzione totalmente inaspettata che aveva portato a pensare pure ad un possibile esonero del tecnico tedesco. Ciò fortunatamente non è avvenuto perché i Reds hanno ritrovato quell’animo coriaceo che sempre l’ha contraddistinto. La presenza di una competizione più soft come l’Europa League ha propiziato probabilmente il percorso in Premier al Liverpool. Come detto in precedenza il mordente di Klopp è l’antidoto ad ogni problema, persino a quello degli infortuni. Sì perché il Liverpool ha giocato lo scontro diretto col Manchester City senza 9 giocatori. Tra questi svettano i nomi di Alexander-Arnold, Alisson, Thiago, Diogo Jota, Matip e tanti altri. Sembrerà anacronistico dirlo ma Pep Guardiola ha subito una lezione di calcio quella volta da Klopp e i citizens sono stati fortunati a tornare a Manchester con un punto.
Gli interpreti più importanti dei Reds
L’attaccante che tanto cercava il Liverpool forse è stato trovato e si tratta proprio di Darwin Nunez. Deve ancora migliorare sulla fase finalizzativa ma il suo apporto in fase di non possesso e alle spalle della porta è ineffabile ed indiscutibile. In molti non notano che, oltre ai 10 gol, l’uruguaiano ha messo a referto 7 assist per i compagni. Il suo braccio destro Salah rimane il profilo di spicco e Jurgen Klopp giustamente coccola il suo fuoriclasse. Anche quest’anno l’egiziano sta disputando una stagione clamorosa: 15 reti e 9 assist in premier League. Lo stesso problema di Nunez lo si può riscontrare anche in Luis Diaz. Il colombiano ha collezionato 6 reti in campionato eppure dagli expected goals si può ricavare un numero vicino ai 9 gol. L’unico attaccante ad aver “overperformato” per quanto riguarda il numero di gol è Diogo Jota che ha toccato le 9 reti nonostante dagli expected goals si può ricavare un numero poco superiore al 4. Insomma, il portoghese è un vero cecchino e soprattutto un calciatore molto cinico, caratteristica determinante nel calcio su cui il Liverpool deve lavorare.
Il centrocampo sembrava essere il reparto più fragile eppure tutti sono interscambiabili e si incastrano alla perfezione con la filosofia di Klopp. I nuovi acquisti hanno sin da subito contribuito. Da segnalare sicuramente sono le prestazioni di Wataru Endo. Il giapponese è arrivato come “sostituto di Caicedo” ma senza di lui il Liverpool fa molta fatica a guadagnare campo e lucidità, un vero e proprio metronomo. L’infortunio di Alexander Arnold non ha scombussolato i piani di Klopp che ha subito integrato il giovane Bradley. Che dire, in queste 6 gare ha mostrato una personalità da vendere e delle doti tecnico-atletiche devastanti.

Il Manchester City campione in carica in Premier League
Il Manchester City continua ad essere l’avversario da battere non solo in Inghilterra ma anche in Europa. Solo poche compagini nella storia sono riuscite a confermare una stagione da 10 e lode, i ragazzi di Guardiola hanno la possibilità di farlo ma non sarà di certo una passeggiata. Una cosa è certa, il mese di Aprile sarà infernale per gli uomini di Guardiola. Oltre alla doppia sfida in Champions League contro il Real Madrid, i citizens affronteranno Arsenal, Aston Villa e Tottenham. Senza dimenticare la semifinale di FA Cup contro il Chelsea. La profondità di rosa che ha a disposizione Guardiola gli permette di poter usufruire di tutte le pedine.
Foden sempre più trascinatore
Il ritorno in campo di Kevin De Bruyne è stata una botta di vita impressionante per tutto il clima azzurro, dai tifosi fino ai giocatori. Da quando è tornato al servizio di Guardiola il belga ha messo a referto 2 gol e 10 assist. Il più felice di tutti sarà sicuramente Erling Haaland che pare essere tornato a segnare con grande regolarità.
Manca forse qualche gol all’appello per il norvegese che finora ha crivellato la porta “solamente” 18 volte. Colui che ha preso le redini della squadra è senza dubbio Phil Foden il quale mai aveva registrato questi numeri. Il pupillo di Guardiola è stato sempre oggetto di critica per quanto riguarda il suo apporto al gol. In questa stagione di Premier League Phil Foden ha già messo a referto 11 reti e non intende di certo fermarsi. A centrocampo la presenza di Rodri è linfa vitale per i citizens, con lo spagnolo in campo il Manchester City non ha mai perso. Ha la media voto più alta della Premier League e questa stagione più di altre ha cominciato a realizzare pure diverse reti. Il classe 96‘ ha totalizzato 6 reti e fornito 5 assist ai compagni. Rispetto alla passata stagione i citizens hanno mostrato più fragilità e disattenzioni in fase difensiva.
3 corazzate, 3 aspiranti vincitrici. Pronosticare la vincente del campionato risulta difficilissimo in questo momento. Il calendario non premia sicuramente il Manchester City che però ha più esperienza ed abitudine al doppio impegno europeo. D’altro canto Arsenal e Liverpool vorranno interrompere l’egemonia dei citizens e portarsi a casa il tanto agognato titolo, specialmente i Gunners che non vincono la Premier League da 20 anni.
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Fonte foto: X Premier League