Gian Piero Gasperini ha concesso un’ampia intervista ai microfoni di Radio Serie A, affrontando una vasta gamma di argomenti e iniziando la conversazione proprio dalla sua storia con l’Atalanta. Dall’analisi della sua storia con l’Atalanta alla riflessione sulla trasformazione del team, Gasperini ha offerto uno sguardo approfondito, parlando anche della “situazione Papu”.
Gasperini:”Sono stato vicino alla panchina dell’Italia”
“La mia storia con l’Atalanta è meravigliosa e spero che duri ancora a lungo: mi auguravo che durasse così tanto, considerando i grandi risultati. Sono tra i più longevi in Italia, agevolati da aver trovato un vero e proprio ambiente consolidato. S’invecchia, ma non lo spirito. 500 punti sono tanti in una società che in 116 anni era raro superare 50 punti“.
Sulla situazione prima del suo arrivo parla così:”Appena arrivato nel 2016 c’erano un sacco di giovani che non giocavano: Caldara, Gagliardini, Bastoni, Kessié. Dopo poi c’è stata l’evoluzione, uno come Toloi per esempio è rimasto per tanto tempo, dico De Roon che anche lui è una bandiera. Il momento più alto? Con il PSG sicuramente dove eravamo a due minuti dalla semifinale di Champions”.
Gasperini è poi tornato a parlare di due suoi ex calciatori, Ilicic e Gomez: “Josip si è ammalato qui. Ha cominciato ad avere i sintomi, e poi da lì si è completamente isolato. Nonostante la depressione noi gli siamo sempre stati vicini. Prima della gara contro il PSG sono andato a trovarlo nella clinica aveva perso 12 chili l’avevo addirittura sollevato come un manichino. Papu? Dispiace per quello che gli è successo nonostante nel doping bisogna avere dei controlli severi però può capitare anche in maniera involontaria. Lui a Bergamo è andato via senza salutare non per colpa sua, spero possa riaccadere ma salutando tutta la sua gente”.
Brasile, si scivola sempre più in basso: chi va in panchina?
L’allenatore classe 1958 ha anche svelato di essere stato vicino alla Juventus e alla Nazionale: “Mi aveva contattato Lippi, poi andò Ventura. Oggi allenare le Nazionali diventa abbastanza difficile, io sono più allenatore di club. Juve? Era capitato quando allenavo il Genoa, poi dopo non c’è stato nessun contatto diretto. Sono sempre stato sotto contratto poi a Bergamo mi trovo bene”.
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Fonte Foto: Atalanta X