Atalanta, una finale storica manifesto di un anno storico per la Dea

Per l’Atalanta è una notte speciale, è la notte per scrivere il pezzo di storia più bello del club: in palio c’è il primo trofeo europeo della propria storia. 

L’Atalanta a Dublino va a caccia dell’appuntamento con la storia: i bergamaschi dopo aver eliminato nella fase ad eliminazione diretta lo Sporting CP, il Liverpool e il Marsiglia, sfideranno nella finale dell’Aviva Stadium la squadra più in forma della stagione a livello mondiale, l’imbattuto Bayer Leverkusen. Una finale che rappresenta un po’ il manifesto di questa splendida società, passata nel corso degli anni dalla promozione in Serie A, a giocarsi le partite più prestigiose in campo internazionale. La conquista dell’Europa League sarebbe il giusto premio per Gian Piero Gasperini, artefice di questa clamorosa ascesa di una società ambiziosa che adesso vuole continuare a sognare senza porsi limiti.

Atalanta
La coreografia dei tifosi dell’Atalanta al Gewiss Stadium prima della semifinale di ritorno di Europa League contro il Marsiglia (account Instagram Atalanta BC) direttacalciomercato.com

Atalanta, la finale è il giusto riconoscimento di una stagione storica e clamorosa

Non una ma ben due le finali conquistate in questa stagione dall’Atalanta: un traguardo che si va a sommare alla conquista della quarta qualificazione in Champions League nella storia del club. Dei risultati che fino a qualche anno fa sembravano davvero impensabili dalle parti di Bergamo.

Un traguardo davvero importante, l’ennesimo miracolo sportivo di una società forte, con delle idee visionarie e concrete, che fanno della Dea un progetto sportivo, tecnico ed economico di grande ispirazione per molti club sullo scenario mondiale. Una squadra inizialmente costruita per mantenere la categoria che adesso è in grado di rubare la scena a molti club con una storia più prestigiosa e vincente sia in Italia che in Europa. Adesso manca l’ultimo step per entrare nella storia e coronare questo meraviglioso percorso firmato Gasperini: un trofeo. La finale di Coppa Italia non è andata decisamente come a Bergamo si aspettavano: una prestazione non da Atalanta frutto di un ottimo approccio alla gara studiato da Massimiliano Allegri, che hanno messo in difficoltà la Dea, facendo sfumare ancora una volta l’appuntamento con la conquista di un titolo.

La Dea bendata in finale: adesso è tempo di invertire il trend

I nerazzurri forse, hanno sofferto il sentiment dell’opinione pubblica di presentarsi alla finale di Coppa Italia da grande favorita. Questo perché la Dea si presentava alla finale come una squadra in grande fiducia, sul piano del gioco e dei risultati, e di fronte aveva un avversario pieno di problemi, reduce da risultati poco convincenti e poco costanti, oltre ad avere al timone un allenatore costantemente nel mirino. Il fatto di arrivare alla finale di Europa League non da favorita visto la clamorosa stagione del Leverkusen, a caccia della conquista di un Treble addirittura da imbattuto, potrebbe liberare la Dea da questo senso di ansia da prestazione che ha sempre un po’ frenato i bergamaschi proprio sul più bello.

Questa situazione potrebbe giovare un brutto scherzo ai tedeschi, anche se l’Atalanta dovrà essere brava e cinica a sfruttare le occasione che li capiteranno: la Roma vista in semifinale potrebbe essere un ottimo esempio per Gasperini. Il Bayer è forte ma ha diversi punti ciechi che potrebbero fermare la mostruosa striscia di imbattibilità di Xabi Alonso proprio nella notte più importante.

Prima lo Sporting CP, poi Liverpool e Marsiglia: la strepitosa cavalcata dell’Atalanta in Europa

Dopo un anno sabbatico dall’Europa, l’Atalanta è tornata più forte che mai: un percorso eccellente nella fase a girone di Europa League (gruppo D), passato da prima della classe (14 punti) e da imbattuta con la seconda miglior difesa della competizione (appena 4 reti subite, meglio solo il Leverkusen con 3).

Da lì il ritorno di scena agli ottavi di finale, di nuovo contro lo Sporting CP, diventato pochi giorni fa campione di Portogallo: pareggio decisamente stretto per quanto prodotto al José Alvalade, ma con un atteggiamento che confermava la costruzione di una spiccata identità europea ormai ben avviata e in rampa di lancio. Passaggio del turno ai quarti conquistato battendo i portoghesi 2-1 in rimonta al ritorno al Gewiss Stadium. Le reti di Lookman e Scamacca spediscono la Dea ai quarti di finale contro il temutissimo Liverpool, super favorito non solo per il passaggio del turno ma anche per la conquista del trofeo.

Contro il Liverpool la Dea ha confermato questo incredibile spirito europeo costruito negli anni, dove nulla è impossibile. La città di Liverpool porta decisamente bene a Gasperini: due vittorie ad Anfield e una a Goodison Park contro l’Everton nel novembre 2017, che rappresentò il primo grande trionfo europeo della Dea targata Gasperini.

0-3 ad Anfield nella gara di andata e la sconfitta 1-0 indolore al Gewiss: l’Atalanta ha superato l’ostacolo più grosso, battendo in “scioltezza” un avversario come il Liverpool di Jürgen Klopp. Un risultato che ha fatto sognare non solo i tifosi della Dea ma un po’ tutti: l’Atalanta ha raggiunto una storica finale, eliminando in semifinale anche un’altro club con un blasone internazionale per nulla indifferente come il Marsiglia.

Europa League, vigilia di Atalanta-Bayer Leverkusen: analisi e confronto

L’ennesimo capolavoro di Gasperini: da Scamacca a De Ketelaere, con Gasp migliorano tutti

Con le idee giuste e con tanta pazienza, i sogni possono diventare realtà e l’Atalanta ne è l’esempio lampante. Sopratutto quando alla guida hai un maestro come Gasperini. Gol a valanga, statistiche impressionanti e un’Europa diventato un habitat naturale della Dea: questi risultati sono frutti di una lavoro eccezionale della gestione Gasperini. Gasp, coadiuvato da uno strepitoso lavoro dalla famiglia Percassi, ha creato una bellissima creatura da fare invidia a chiunque.

Trofeo o non trofeo, Gasperini ha una qualità non indifferente, quella di overperformare il rendimento di molti giocatori che arrivano a Bergamo magari non pienamente affermati, ma che con Gasp riescono a tirare fuori il meglio di sé.

I numeri di Scamacca e De Ketelaere in questa stagione

Degli esempi? Facile, in attacco pensiamo al tridente Scamacca-De Ketelaere-Lookman. Tre giocatori arrivati a Bergamo con delle buone aspettative ma non esaltanti: De Ketelaere arrivato in prestito dal Milan dopo una stagione non soddisfacente in rossonero. Il belga con Gasperini è rinato: 14 gol e 9 assist in 47 presenze in stagione, Charles a Bergamo sembra aver trovato la giusta dimensione.

Stesso discorso per Gianluca Scamacca: poco costante nella scorsa stagione con il West Ham in Premier, l’attaccante classe ‘99 è esploso a Bergamo con le 18 reti e i 7 assist in 41 presenze, e adesso sogna una maglia da titolare in Nazionale all’Europeo. Chiudiamo con Lookman: da giocatore discontinuo in Premier League con Leicester e Fulham, il nigeriano è diventato uno dei giocatori chiave di questa Atalanta.

Solo per fare tre esempi, ma in realtà Gasperini ha fatto un lavoro strepitoso in ogni settore. Dall’ottima gestione in porta con due portiere di primo livello come Musso e Carnesecchi, passando per il lavoro fatto su Scalvini e Koopmeiners, due giocatori imprescindibili per questa squadra e che adesso fanno gola a molti top club europei.

 

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Fonte foto: account Instagram Atalanta BC

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