Il bomber del Bari Marco Nasti ha lasciato una lunga intervista a Gianluca di Marzio in cui parla sia del suo presente ma anche dei sogni per la carriera appena iniziata.
Dichiarazioni Nasti
Ha parlato in merito alla questione Nazionale Under 21. L’attaccante nella scorsa sosta era stato cacciato dal ritiro per aver colpito con un pugno al volto il suo compagno Ruggieri. Queste le sue parole: “Avevo paura di essermi giocato la Nazionale. Poi la settimana prima del ritiro ho sentito Nunziata. Mi ha tranquillizzato tanto: mi ha detto che dalla prossima me la giocherò con tutti gli altri”.
Ovviamente ha toccato anche il tema legato alla sua squadra attuale il Bari e alla nuova gestione tecnica con Marino con cui è entrato subito in empatia: “Ho passato un periodo difficile dopo quel brutto fatto. Mister Marino mi ha aiutato molto in questa fase. Io ero in Nazionale quando hanno esonerato Mignani e preso lui, quindi non ho avuto il tempo di conoscerlo in quei giorni. Ho deciso di aprirmi al mister perché non ero tornato nel migliore dei modi dal ritiro”.
Ha anche fatto riferimento all’andamento del galletto in questa prima parte di stagione. Il centravanti scuola Milan ha aiutato la compagine barese segnando 3 gol. Queste le sue parole: “Le ambizioni sono le stesse dell’anno scorso, tutti puntiamo a salire in Serie A. Quello è l’obiettivo, noi cercheremo di parlare direttamente sul campo. Quello di cui parla da fuori la gente non ci interessa. Noi cerchiamo sempre di vincere e dimostrare tutto in partita. Io cerco sempre di mettermi a disposizione, al di là del gol. Quella è una conseguenza del lavoro del gruppo, io voglio sempre giocare per la squadra. La mia ambizione è arrivare alla fine e aver raggiunto l’obiettivo che ci siamo prefissati. Sicuramente devo provare a non isolarmi. Se ci sono partite più chiuse devo giocare con la squadra per provare ad arrivare al gol”.
Spazio poi al retroscena di mercato in merito al suo arrivo al Bari. Ha raccontato come il ds del Bari, Ciro Polito, ha deciso di convincerlo e di puntare su di lui: “Lui è venuto fino a Milano per convincermi. Mi sono bastati dieci minuti di chiacchierata. Avevo altre opzioni in estate, ma il fatto che sia partito per avere un confronto con me mi è piaciuto. Il giorno dopo gli ho detto subito che sarei venuto a Bari. Mi disse che gli piaceva il mio carattere, in particolare la mia ‘cazzimma’. Per lui sono uno che non molla mai e io cerco di non deluderlo”.
Nasti, inoltre, parla anche del Milan, squadra che possiede il suo cartellino. “Io penso sempre che potrei arrivare al Milan, ho solo 20 anni e tutta una carriera in cui dimostrare quanto valgo. Io il numero 9? Spero un giorno di arrivarci. Io ora sono concentrato sul Bari, per il futuro vedremo in seguito”. Sembra il solito discorso di circostanza, eppure Nasti si interrompe all’improvviso. La mente viaggia, prende fiato per qualche secondo e ricomincia con la voce rotta dall’emozione… “Però è ovvio che la mia testa vorrebbe già essere lì. Al Milan è tutto bellissimo, mi hanno cresciuto e aiutato molto. È un posto fantastico”.
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Tra aiuti e insegnamenti, ci sono anche pagine divertenti nell’album rossonero. E il protagonista non può che essere un simbolo del Milan: “Ibra lo conosciamo tutti: sappiamo che era un po’ quello che faceva casino. Una volta mi mangiò vivo in allenamento perché non gli passai il pallone. Però aveva la mentalità vincente, lo faceva per spronarti. I ragazzi che salivano in prima squadra dalla Primavera non avevano molta confidenza con lui”.
Nasti si è poi soffermato sul Cosenza che l’anno scorso l’ha svezzato e lo ha fatto esordire nel calcio che conta: “L’anno scorso sono stato l’acquisto di gennaio, ho passato sei mesi senza vedere il campo perché non lo meritavo. Ero arrivato dalla Primavera e il livello in Serie B era molto alto. Quando abbiamo cambiato mister ed è arrivato Viali ci ha aiutato molto a fare gruppo, prima di lui non lo eravamo. Nessuno ci dava per favoriti, secondo molti a gennaio eravamo retrocessi”
Ma sei mesi statici vengono stravolti dalle ultime battute del campionato. Soddisfazioni a cascata: la doppietta con la Reggina, il posto da titolare, i gol per uscire dalla zona retrocessione, il “no” al Mondiale U20 per lottare col Cosenza e i playout. Luci e ombre in quella notte di Brescia. Una salvezza miracolosa, ma incupita dagli attimi di paura al fischio finale: “In quel momento il primo pensiero è andato verso la mia famiglia in tribuna. C’erano mia madre, la mia ragazza e i miei fratelli. Ero preoccupato per loro, sono corso per farli entrare negli spogliatoi. Dopo che ci siamo salvati non abbiamo messo neanche una storia. Sono cavolate, ma fanno capire come stessimo vivendo il momento”.
Futuro Nasti
In questa stagione Marco sta ben figurando nelle fila del Bari ma a fine stagione tornerà al Milan. Quasi sicuramente per il centravanti si prospetta un nuovo prestito e chissà se questa volta in qualche squadra di medio-bassa classifica in Serie A. Il ragazzo potrebbe giocare, con le qualità e le doti che ha, in molte squadre della massima serie e pian piano magari affacciarsi non solo nella nazionale Under “1 ma anche nella maggiore.
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Fonte foto: Imago