Il Bologna di Thiago Motta è una delle conferme e delle “sorprese” in positivo di questo inizio di stagione in Serie A. La squadra romagnola, infatti, è all’ottavo posto in classifica e dall’inizio del campionato ha perso solo due partite: contro il Milan alla prima giornata e contro la Fiorentina nell’ultima partita disputata. Uno dei segreti di questo grande avvio è senza dubbio la difesa. I felsinei in 12 partite di campionato hanno subito solo 10 reti e sono la terza miglio difesa dietro solo ad Inter (6) e Juventus (7).
Una delle scoperte in positivo è sicuramente Riccardo Calafiori arrivato a Bologna la scorsa estate dal Basilea. Il difensore romano pur essendo un terzino di ruolo si sta affermando con grande autorevolezza al centro di una difesa a 4. Già nella scorsa stagione aveva gioato come difensore centrale, ma come braccetto sinistro di una difesa a 3. Calafiori, però, nonostante la giovane età, nella sua carriera ha subito una serie di disavventure che non gli hanno permesso da prima di giocare con continuità e poi di affermarsi ad alti livelli.
Carriera Calafiori
Giovanili ed esordio con la Roma
Calafiori è crescituto nella Petriana prima di essere acquistato a soli 9 anni dal settore giovanile della Roma. Qui ha svolto tutto il percorso del settore giovanile fino ad arrivare in prima squadra. Negli anni tra l’Under 17 e la Primavera, il difensore romano, veniva considerato uno dei migliori talenti in circolazione nel ruolo di terzino sinistro. Nel 2018, però, quando sembrava poter affacciarsi in prima squadra subisce un bruttissimo infortunio in Youth League che comporta la rottura di tutti i legamenti del ginocchio i menischi e la capsula articolare. Inizia la trafila della sofferenza che tutti i calciatori subiscono quando sono alle prese con infortuni gravi, con lo spettro molto concreto che la carriera finisca ancora prima di cominciare.
Ci metterà quasi due anni per ritornare nello stato di forma ottimale e guadagnarsi l’esordio in prima squadra. Indossa la maglia della prima squadra il primo agosto del 2020 contro la Juventus e si conquista anche un calcio di rigore. Sia sotto la gestione Fonseca che quella Mourinho, Calafiori, gioca qualche scampolo di partita senza mai incidere. L’episodio chiave che gli cambia la carriera è la sconfitta per 6 a 1 contro il Bodo Glimt. Calafiori quella sera era titolare di una Roma irriconoscibile e alla fine della partita è nella lista degli epurati da mister Mourinho.
Parentesi Genoa
A gennaio 2022 il terzino romano passa nelle file di un Genoa in prestito. I rossoblù erano nei bassifondi della classifica e dovevano salvarsi a tutti i costi. Qui non trova poco spazio e poca fortuna infatti fino al termine della stagione colleziona solo 3 presenze e il Grifone retrocede in Serie B.
Dopo il prestito Calafiori deve decidere il suo futuro. Su di lui c’erano tante squadre di bassa classifica di Serie A ma decide di provare l’esperienza all’estero e in particolar modo al Basilea
Anno in Svizzera al Basilea
La scelta del Basilea molto probabilmente è dettata dalla voglia di ritrovare una serenità interiore e di provare a competere in un campionato in cui la pressione è meno ma allo stesso tempo confrontarsi con il panorama europeo. Infatti con il Basilea gioca in Conference League, la stessa competizione che aveva portato Mourinho ad epurarlo. Con gli svizzeri arriva in semifinale anche grazie ad un suo gol contro lo Slovan Bratislava agli ottavi di ritorno.
Nell’anno in Svizzera si districa bene tanto da finire sui taccuini di Furlani e Moncada che vorrebbero affidargli un ruolo non da poco: fare il vice di Theo Hernandez. La trattativa con il Milan, però, non va a buon termine e alla fine torna in Italia e opta per il Bologna di Thiago Motta.
Ritorno in A al Bologna
Il ritorno in A di Calafiori è una grande intuizione di Sartori. Fino ad ora il difensore si è ben comportato ed ha cambiato anche ruolo. Da terzino si è trasformato in un vero e proprio difensore centrale quasi ripercorrendo le orme di un certo Sergio Ramos a cui assomiglia per la sua capigliatura.
Ma la vera domanda da porsi è: come ha fatto un terzino che fino a qualche anno fa veniva surclassato a diventare un centrale difensivo?
La risposta è tutt’altro che banale. Bisogna vedere il gioco del Bologna. Con una linea spesso alta, i centrali sono chiamati a spezzare la linea per uscire aggressivi sul marcatore tra le linee e gli uno contro uno frontali sono effettivamente ridotti al minimo. C’è da dire, inoltre, che il Bologna cerca di difendersi più con il pallone che senza, e in una squadra che cura molto il possesso palla e le uscite dal basso il sinistro di Calafiori può esaltarsi.
Visto il grande avvio di stagione ci sarebbe potuti aspettare anche una convocazione in Nazionale da parte di Spalletti vista l’emergenza in difesa però si è preferito optare per l’Under 21 ancora una volta.
La carriera di Calafiori sembra in ascesa ma affinché possa continuare a giocare a questi livelli e a conquistarsi la chiamata di una grande squadra, sicuramente deve ancora perfezionare il suo modo di difendere e di stare in campo.
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Fonte foto: X Bologna