È il minuto 84 di Bari-Cagliari, è il giorno 11 giugno 2023 e la storia del club biancorosso sta per cambiare.
Folorunsho riceve palla dentro l’area di rigore del Cagliari, non è marcato a uomo ed ha tutto il tempo di spostarsi la palla sul suo piede, il mancino.
La palla vola, tutti i difensori del Cagliari sono inermi ad osservare il compimento del misfatto con Radunovic batutto.
Tutto è compiuto, la palla sta per finire alla sinistra del portiere sardo, ma.. la palla si stampa sulla traversa.
Da quel momento tutti sappiamo cosa è successo quel giorno al San Nicola, Ranieri fa entrare Pavoletti che al minuto 90+4 regala la Serie A ai cagliaritani.
In quel momento qualcosa si è rotto nell’ambiente calcistico Barese, ed adesso la sconfitta con il Venezia in quelle stesse mura dove qualche mese prima si sognava la Serie A è la sintesi completa di un ambiente ingiustamente frantumato.
Le polemiche con i De Laurentiis
I principali imputati per la disfatta del progetto Bari sono i De Laurentiis, in particolare contro il presidente Luigi De Laurentiis.
Primogenito di Aurelio, nipote di Luigi, inizia come producer, produttore esecutivo e produttore insieme al padre alla Filmauro, l’azienda cinematografica formata dal nonno e dal padre.
Attualmente la società controlla i due club della famiglia De Laurentiis, il Napoli e il Bari, avvicinando in questo modo le due squadre e creando un senso di rivalità.
Questo polo calcistico del sud Italia è oramai instabile a Bari, dove i tifosi si vedono come una vera e propria succursale del club partenopeo.
Nonostante i De Laurentiis abbiano praticamente rifondato il club dopo il fallimento del 2018 il rapporto con la tifoseria non è mai stato roseo, ed adesso con l’esonero in corsa di Mignani con conseguente arrivo di Marino la situazione è peggiorata ancora di più, culminando con la terribile sconfitta nell’ultimo turno di campionato contro il Venezia.
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Fonte foto: Imago
