Nelle ultime settimane oltre al caso scommesse, il calcio italiano è stato coinvolto in ben due casi di doping. Sia Pogba che il Papu Gomez sono risultati positivi a due sostanze differenti ed in entrambi i casi la loro carriera è a serio rischio.
Prima di affrontare nello specifico i due casi distinti bisogna capire cosa è il doping.
Cosa è il doping?
L’origine del termine deriva da “doop”, un miscuglio di sostanze energetiche che i marinai olandesi assumevano, già quattro secoli fa per darsi coraggio prima di affrontare una tempesta sull’oceano. Da questo primo uso, nel Novecento si è giunti alla coniazione del verbo inglese “to dope” (drogare) e al sostantivo doping che ha cominciato ad essere utilizzato in ambito sportivo per indicare una particolare miscela a base di oppio, altri narcotici e tabacco che veniva somministrata ai cavalli da corsa in Nord America.
Come definito dall’Articolo 1 della Legge 14 dicembre 2000, n. 376 che disciplina in Italia la tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping : “Costituiscono doping la somministrazione o l´assunzione o la somministrazione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche e idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti”.
Quindi in sostanza il doping è l’utilizzo di sostanze proibite dalla WADA (Agenzia mondiale antidoping, in inglese World Anti-Doping Agency) quali medicinali, naturali e sintetiche, finalizzato al miglioramento delle prestazioni fisiche in ambito sportivo. Si tratta di una pratica illegale, molto pericolosa per la salute e solo apparentemente utile al miglioramento della performance. Il fenomeno del doping riguarda principalmente due aspetti: uno legato alla frode sportiva, cioè all’uso di farmaci o tecniche di modificazione artificiale delle prestazioni, l’altro legato a problemi di salute connessi all’uso e abuso di sostanze che alterano l’equilibrio psico-fisico dell’organismo. Naturalmente non fanno parte del doping tutte le terapie somministrate sotto controllo medico agli atleti con problemi di salute certificati e che hanno una prescrizione medica.
Diverse sono le sostanze dopanti e una ha un suo principio attivo che consente di migliorare le prestazioni fisiche. Inoltre, c’è da specificare che ogni nazione ha un proprio organo antidoping ma la lista, che viene aggiornata ogni anno, è unica e contenuta nel codice mondiale antidoping Wada.
Doping nel calcio
Negli anni ci sono stati vari casi di doping in Serie A ma gli sport più “colpiti” sono stati soprattutto quelli di resistenza. Primo fra tutti il ciclismo, infatti, basta ricordare il caso Pantani o quello di Armstrong, l’atletica con il caso degli atleti russi o del marciatore italiano Schwazer e per gli sport di lotta o sollevamento pesi. Per quanto riguarda il calcio e nello specifico la Serie A negli ultimi anni abbiamo assistito ai casi che hanno colpito Lucioni e Palomino prima e Pogba e Gomez ora.
Per quanto riguarda Lucioni, trovato positivo nel 2018 quando giocava con il Benevento, la sostanza dopante era il Clostebol presente in uno spray cicatrizzante in possesso del medico sociale della squadra.
Discorso simile per il difensore dell’Atalanta Palomino. Anche l’argentino è stato trovato positivo nel luglio 2022 al Clostebol Metabolita (uno steroide anabolizzante derivato dal testosterone).
Pogba, invece, è stato trovato positivo al testosterone lo scorso 11 settembre in seguito al controllo effettuato al termine della sfida tra i bianconeri e l’Udinese del 20 agosto. Le controanalisi sul campione B hanno confermato la positività. Ora il centrocampista della Juventus è in attesa di una sentenza da parte della Procura Nazionale Antidoping. Il rischio è che venga squalificato per ben 4 anni e che la sua carriera possa essere già arrivata ai titoli di coda. Tuttavia, la condanna potrebbe scendere a 2 anni se il francese riuscisse a dimostrare la non intenzionalità dell’assunzione della sostanza.
Discorso differente per Alejandro Gomez. Il fantasista argentino è risultato positivo quando ancora giocava nel Siviglia lo scorso anno, prima del Mondiale. Il Papu è risultato positivo alla terbutalina dopo aver assunto, a suo dire, uno sciroppo per la tosse del figlio. Il giocatore attualmente al Monza è stato squalificato per 2 anni dal Comitato Sanzionatorio Antidoping della Commissione Spagnola per la Lotta al Doping nello Sport. Anche il Papu, ormai trentacinquenne, rischia di dover dire addio al calcio giocato se dovesse essere confermata la squalifica.
Monza, Papu Gomez: “Positivo alla terbutalina perché ho assunto per sbaglio dello sciroppo”
Sensibilizzazione e possibili soluzioni
Ma torniamo alla domanda iniziale: il doping è solo un caso oppure l’assunzione di una sostanza viene fatta consapevolmente?
La risposta è difficile da dare. Ogni individuo coinvolto sa se l’ha fatto volontariamente, sbagliando, o se è frutto del caso e dell’inconsapevolezza. Quello che si potrebbe affermare è che nella maggior parte dei casi, nel calcio, l’uso di sostanze proibite viene fatto senza volerlo, casualmente e con un pizzico di ingenuità. Gli ultimi casi fanno intuire questo anche secondo le dichiarazioni rilasciate dai vari giocatori. Però, nella maggior parte dei casi l’uso di sostanze dopanti viene fatto consapevolmente. L’obiettivo unico è quello di migliorare le proprie prestazioni fisiche e cercare di aggirare il sistema per ottenere successi a livello personale ma non solo.
Il doping, però, oltre ad essere una pratica illecita, è, come detto prima, una pratica pericolosa per la salute dell’individuo. Infatti, in base alle sostanze che si assumono ci possono essere delle controindicazioni che potrebbero portare anche al decesso.
Per sensibilizzare gli sportivi a non praticare ciò bisognerebbe aumentare sempre più i controlli non solo ad alti livelli ma soprattutto a livello amatoriale. Un’altra soluzione potrebbe essere fare dei seminari. Questi potrebbero essere svolti nelle suole ma anche nelle associazioni sportive per far prevenzione e far capire i rischi a cui si va incontro.
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Fonte foto: X Selezione Argentina