La Fiorentina di Italiano è il club più imprevedibile che esista in Serie A. Se il percorso in coppa Italia e Conference, li vede al momento protagonisti, diverso è il discorso in campionato. Sul banco degli imputati è finito proprio Italiano, che siede sulla panchina viola dalla stagione 21/22, protagonista della mini rinascita, condita con il ritorno in Europa, della Fiorentina.
Ai nastri di partenza, la Fiorentina è chiamata ogni anno a compiere quel salto in più che, alla fine, non avviene mai. L’arrivo di Italiano e il tipo di gioco che ha saputo far esprimere ai suoi, soprattutto nei primi periodi, aveva fatto sperare in epiloghi decisamente diversi rispetto a quelli effettivamente raggiunti. Tenendo presente che in questa stagione la Fiorentina può ancora ambire alla vittoria di trofei come la Coppa Italia e la Conference League, ciò che risulta essere la costante in questi ultimi anni è stata l’altalena di prestazioni che ha condizionato i posizionamenti in campionato e coppe. L’anno scorso hanno perso la Conference in finale, è vero. Con Italiano, la Fiorentina è tornata ad assaggiare l’Europa, è vero. Ma siamo sicuri che la Conference League sia l’habitat desiderato da tifosi e club?
Fiorentina, i numeri di Italiano dal suo arrivo
Arrivato con il compito di far ripartire la Fiorentina dopo il 13 esimo posto conquistato nella stagione 20/21 , Italiano, collezionando 62 punti, manca per una soffio la qualificazione in Europa League, si deve accontentare della Conference League e interrompe dunque il digiuno europeo. Il buon gioco, l’essere tornati in Europa e l’aver di nuovo infastidito le squadre che puntavano al titolo, lasciava presagire ad una super stagione 22/23, quella della conferma, ma con un’insidia in più: il doppio impegno. Da agosto a maggio, la Fiorentina gioca tutte le partite possibili. Di colpo, però, i presupposti per considerare la stagione positiva crollano. La Fiorentina arriva 8a in campionato e perde la finale Coppa Italia e Conference League. Addio Europa, se non fosse per la sanzione inflitta alla Juventus, che vale dunque il secondo anno di fila in Conference. La terza stagione, nonché quella attuale, è una fotocopia di quella passata. Difficoltà in campionato (10° posto attuale con una partita da recuperare), semifinale di Coppa Italia e quarti di Conference. C’è un altro mese e mezzo da giocare, 90 giorni per scoprire se, il prossimo anno, la panchina viola avrà un altro condottiero.
In caso di divorzio, chi potrebbe essere il nuovo allenatore?
Eh si, il contratto di Italiano è in scadenza e al momento non circolano notizie in merito ad un suo probabile rinnovo. La vittoria di un trofeo e un piazzamento nella prossima Europa League potrebbero essere utili ad ottenere un prolungamento di contratto. Ma basterà? L’andamento nelle coppe (che si rivelano dunque essere una specialità per Italiano) lusinga tifosi e società. È chiaro però che i suddetti vorrebbero la stessa costanza anche in campionato, competizione in cui al momento la squadra occupa il 10° posto. Che il progetto Fiorentina punti alla Champions League, è sotto gli occhi di tutti. La creazione del Viola Park e investimenti di vario tipo, non possono essere stati fatti per contendersi solo il 7° posto e la Conference. E se per raggiungere questi obbiettivi serve cambiare allenatore per dare nuovi stimoli, credo che la società si muoverà per trovare qualcuno che possa far tornare grande la viola.
In caso di separazione, il profilo più adatto potrebbe essere quello di Raffaele Palladino. In una stagione e mezza, non solo ha reso il Monza una squadra da Serie A, ma nelle ultime giornate proverà a raggiungere anche quell’obbiettivo che è sempre parso utopia: l’Europa. Palladino è pronto al grande salto e, considerando l’arrivo di Tudor alla Lazio, squadra alla quale fu accostato l’allenatore italiano, la Fiorentina sembra essere il club perfetto per consacrarsi come allenatore.
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Fonte foto: X Fiorentina
