Fresco del suo rinnovo contrattuale fino al 2029, Gleison Bremer ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport della Juventus e di ciò che la spinto a voler continuare la sua avventura in bianconero. Le parole del brasiliano tra rifiuti alle big e apprezzamenti per il duo Thiago Motta-Giuntoli.
La Juventus ha messo a segno un rinnovo importantissimo, blindando Gleison Bremer fino al 2029 con l’inserimento di una clausola rescissoria da più di 60 milioni di euro attivabile solamente a partire dall’estate 2025. L’ex Torino sarà il perno difensivo dei bianconeri per tante altre stagioni, un punto fermo della nuova era Thiago Motta-Giuntoli. Proprio nell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Bremer ha spiegato come questi due siano stati fondamentali per il rinnovo contrattuale, così come lo status e l’ambizione di questa nuova Juventus.
Quanti no di Bremer alle big: voleva solo la Juventus
Quanti ‘no’ di Bremer alle big e all’Arabia Saudita, il brasiliano voleva solamente la Juventus: “So che mi hanno cercato squadre importanti ma anche la Juve lo è. Sono già in un grande club, perché dovrei ricominciare da capo altrove? Qui sto benissimo e voglio vincere con questa maglia. Sono in Italia da sei anni, è la mia seconda casa“.
L’importanza di Thiago Motta e Giuntoli
L’ex centrale del Torino, inoltre, ha sottolineato l’importanza di Cristiano Giuntoli e Thiago Motta, fondamentali per la scelta di rimanere alla Juventus e di rinnovare. Alla domanda “Sulla scelta ha pesato il nuovo corso targato Giuntoli-Motta?“, Gleison Bremer risponde: “Assolutamente sì, credo molto nel progetto della Juventus, so che è pluriennale e per questo ho scelto di restare a lungo. La Juve come tutte le grandi squadre ha la missione di vincere. La Coppa Italia è stato il mio primo trofeo e non voglio certo fermarmi”.
Poi un pensiero su entrambi: “Giuntoli? Il suo arrivo mi ha dato grande serenità. Ci siamo confrontati spesso, dentro di me sapevo di poter dare ancora di più, lui mi ha spinto a non accontentarmi: è un grande motivatore. Thiago Motta? È molto bravo, con lui posso parlare anche in portoghese. Ha voglia di fare bene e di competere, ci stiamo allenando tanto anche a livello fisico: chi pensa che con lui si usi solo il pallone si sbaglia. Ci chiede di essere sempre al top e io mi ritrovo molto nella sua mentalità”.