In un’intervista rilasciata a Tuttosport, Paolo Di Canio ha parlato della Juventus di Thiago Motta.
Vice Vlahović: Yildiz può esserlo?
“Ma no, ma no… Poi, per carità: tutto si può fare. Yildiz non deve essere trasformato: puoi farlo per una partita, due, ma non per quattro o cinque mesi. La forza di Yildiz è partire da dietro, nello spazio, nell’uno contro uno: quando è più accentrato rende di più perché punta la porta, ma non è un centravanti. Come non lo è Weah e non lo sarebbe Nico Gonzalez. Se Vlahovic deve rifiatare o ha un problema fisico, Motta che fa? È una situazione in cui la Juve non avrebbe dovuto trovarsi, anche per poter disporre di un’alternativa in grado di proporre un piano tecnico-tattico differente in base all’avversario”.
Ecco chi prenderebbe l’opinionista di Sky Sport…
Se tu mi dovessi chiedere un profilo funzionale alla Juve per gennaio, io ti rispondo così: mi farei prestare Zirkzee dal Manchester United. Tanto lì stanno facendo da qualche anno scelte folli e non funziona niente, nemmeno Zirkzee. Per la Premier è un po’ troppo lento: lì ti aggrediscono subito e fischiano il 30% di falli in meno, in Italia abbiamo visto invece che impatto ha avuto il giocatore proprio nel Bologna. Poi magari mi smentirà a suon di gol, però se lo dovessero dare in prestito: hanno già Hojlund, poi c’è Rashford che sta giocando in quella posizione. Sarebbe il profilo perfetto, anche perché consentirebbe a Motta di avere un attaccante con caratteristiche differenti da Vlahovic. Ma la trattativa la comincerei adesso: un prestito con magari la possibilità di riscattarlo: Zirkzee non è un realizzatore devastante, non è uno da 25 gol, ma fa giocare bene gli altri”.
“Sono convinto ancora che Douglas Luiz sia un top player”
Di Canio si è espresso anche sull’impatto avuto da Douglas Luiz.
“Ecco, proprio lì volevo arrivare, perché Douglas è un giocatore di cui parlo spesso, non solo con i tifosi della Juventus. Io mi ero espresso: avevo detto che la Juventus ha preso un top player. E ne sono ancora convinto: semplicemente, quello che ho visto qui è un lontano parente, è irriconoscibile. Al di là della valutazione da 50 milioni, che per me è pure giusta per il livello del calciatore, è davvero un’altra persona rispetto a quella che ho visto tante volte nell’Aston Villa. Non do colpe né al giocatore né all’allenatore, non so come sia la situazione, ma potrebbe esserci magari un problema psicologico. Lo vedo lento, poco aggressivo, tocca la palla con la suola, perde un tempo di gioco, sembra come utilizzare due merce in meno rispetto a prima: in Premier aggrediva il portatore di palla, recuperava e ripartiva, tagliava e cuciva, cadeva e ripartiva subito, aveva un altro passo, pareva un pitbull. Io giudico la situazione adesso, perché poi il calcio è situazionale, contestuale e periodico: spero per la Juve che Thiago Motta riesca a tirare fuori l’attitudine da Douglas Luiz. Non ho dubbi sulla serietà del giocatore, all’Aston Villa era un idolo e gli volevano bene: può essere che qualche panchina lo abbia intristito. Normale che ora Thiago gli preferisca Locatelli che è più applicato, più attento, più rapido di testa e di piede”.
A che punto è la Juventus?
Si aspettava maggiore slancio dopo la vittoria rocambolesca di Lipsia?
“Sì. Poteva essere, e magari lo sarà, un punto di svolta anche nella proposta offensiva, perché la Juve è una squadra che ha costruito, che è ripartita, ma ha anche costruito in manovra nella metà campo avversaria. Ha giocato in maniera diversa da come aveva fatto in campionato: ha continuato a creare molto, ad avere armonia nel dialogo fra i giocatori, perché quello è evidente. Con il Cagliari non si è vista questa svolta: se avesse giocato con la stessa intensità di Lipsia, non ci sarebbe stata partita. Ma ci vuole tempo, è un processo di crescita: tanti giocatori sono nuovi e non si conoscevano. Mi aspettavo una proposta offensiva diversa. Invece ho apprezzato la fase difensiva fatta da tutti gli elementi. Naturalmente dal portiere ai 10 di movimento, con grande determinazione, applicazione, abnegazione, in missione. Lo sviluppo della manovra, in Italia, è più difficile perché le altre si chiudono e gli elementi a disposizione sono diversi. Con Zirkzee giochi in un modo, con Vlahovic in un altro, deve ancora essere inserito alla perfezione Koopmeiners. I risultati sono meritati, però da questo momento in poi mi aspetto qualcosa in più”.