In casa Napoli c’è tanta voglia di tornare a rivivere le emozioni vissute due stagioni fa. L’arrivo di Conte ha riacceso l’entusiasmo in città, ma solo il suo approdo non può bastare a riportare in auge il Napoli.
L’esordio ufficiale di Antonio Conte sulla panchina del Napoli si può descrivere con una parola: brivido. Gli azzurri hanno rischiato l’eliminazione al primo turno di Coppa Italia contro il Modena. I due rigori parati da Meret hanno evitato la figuraccia ai partenopei. Al termine della partita, ai microfoni di Mediaset, Conte ha ribadito un concetto importante: lavorare. Un concetto che non si limita soltanto alla squadra e a se stesso, ma anche alla società: “C’è tanto da lavorare per me e per il club”.
Nonostante gli arrivi di Spinazzola, Buongiorno e Rafa Marín, all’organico partenopeo mancano ancora diversi elementi. Inoltre, ci sono diverse situazioni interne da chiarire: Osimhen, Mário Rui, Folorunsho e Natan. In tutto ciò all’inizio del campionato manca solamente una settimana. Conte era già consapevole a cosa andasse incontro: “Mi sono messo a completa disposizione della società, sapevo della situazione e sono venuto con entusiasmo”. Il tecnico pugliese aveva già messo in preventivo una situazione del genere, ma siamo sicuri che si aspettasse una circostanza simile anche a sette giorni dall’inizio della Serie A?
Cosa manca al reparto difensivo del Napoli?
L’errore commesso in amichevole contro il Girona da Meret, ha riacceso le polemiche attorno al classe ‘97. Malgrado le forti critiche, la titolarità dell’ex Udinese, almeno inizialmente, non è in discussione. Se Meret non dovesse dare sicurezza, sarebbe pronto Elia Caprile a subentrare. Il duo del Napoli dunque per questa stagione sarà composto da Meret e Caprile.
A livello numerico in rosa sono presenti 5 difensori centrali: Buongiorno, Rrhamani, Rafa Marín, Natan e Juan Jesus. Conte però, come capitato ieri e nelle amichevoli pre campionato, potrebbe schierare anche Di Lorenzo o Mathías Olivera come braccetti nella difesa a 3. Natan potrebbe partire in prestito per trovare maggior continuità. Nel caso in cui dovesse andar via, sarebbe necessario l’arrivo di un altro centrale.
La situazione a centrocampo
Il tema centrocampo è uno dei più delicati in questo momento in casa Napoli. Cajuste è prossimo a diventare un nuovo giocatore del Brentford, Gaetano lascerà quasi sicuramente (Cagliari), mentre Folorunsho, nonostante il rinnovo fino al 2029, potrebbe già salutare il mondo partenopeo. L’ex Verona non rientrerebbe nei piani di Conte. Non considerando Cajuste, Gaetano e Folorunsho, i centrocampisti del Napoli presenti in rosa sono solo due: Lobotka e Anguissa. Si tratta di una situazione surreale visto l’imminente inizio di campionato. Manna però è al lavoro per chiudere gli arrivi di Gilmour e Brescianini. Resta da capire se Conte potrà averli a disposizione prima della trasferta di Verona.
Sulle fasce c’è la grana Mário Rui da risolvere. Il portoghese vuole cambiare aria e il Napoli è pronto a soddisfarlo. Al momento però non c’è nessuna trattativa avanzata per la sua cessione. Sulla sinistra gli azzurri, nonostante l’addio quasi certo di Mário Rui, sono ben coperti con Spinazzola e Oliveira, con quest’ultimo che potrebbe fare il braccetto difensivo come scritto in precedenza. Sulla destra c’è la coppia Mazzocchi-Di Lorenzo, con il classe ‘93 pronto anche a fare il braccetto di destra nella difesa a 3. Il Napoli potrebbe aver bisogno di un altro esterno destro se Di Lorenzo dovesse venire impiegato come braccetto destro. Sia Mazzocchi che Spinazzola possono giocare su entrambe le fasce, ma è anche vero che tutt’e due sono giocatori abbastanza fragili: l’arrivo di un altro esterno potrebbe servire eccome ad Antonio Conte.
Il Napoli non ha ancora il suo bomber in attacco
Più che una trattativa, la situazione legata a Osimhen-Lukaku sembra ormai diventata una telenovela. Nessuna squadra per il momento sembra intenzionata a puntare su Osimhen viste le richieste elevate da parte del Napoli e del giocatore. La mancata cessione del nigeriano blocca l’arrivo di Lukaku e i piani di Conte. I partenopei dunque si ritrovano in attacco con Cheddira, Simeone e Raspadori nel ruolo di centravanti. Il futuro di Cheddira e di Simeone però potrebbero essere lontano da Napoli, in particolare quello dell’argentino. L’ex Verona vuole giocare con regolarità, mentre Cheddira sarebbe anche pronto a restare e a giocarsi le sue carte a Napoli.
Per quanto riguarda le fasce d’attacco, gli azzurri sulla sinistra attualmente hanno a disposizione Kvaratskhelia e Zerbin. Quest’ultimo però con ogni probabilità partirà nuovamente in prestito. Sulla fascia destra il Napoli è coperto con Politano e Ngonge, ma Manna è vicino a chiudere l’arrivo di un altro giocatore: David Neres. Il brasiliano può giocare anche sulla sinistra, ma l’idea di Conte sarebbe quella di optare per il tridente formato da Kvaratskhelia, Lukaku e Neres. Con l’arrivo dell’ex Benfica gli esterni d’attacco che prediligono il piede sinistro sarebbero 3, con Kvaratskhelia che sarebbe l’unico destro.
Il mestiere del direttore sportivo non è per niente facile, Manna lo sa bene. Come ha detto Conte, non sono solamente i giocatori e lui stesso a dover lavorare, ma anche la società. Il lavoro svolto fin qui da Manna è sufficiente, ma non ancora abbastanza: Conte ha bisogno di rinforzi, l’inizio del campionato è alle porte, e i tifosi non vogliono vivere un’altra stagione deludente.