Scudetto Inter, una corsa inarrestabile: i 5 giocatori che più si sono distinti

Inter

La seconda stella dell’Inter è merito di tutti: dai titolari alle seconde linee, dall’allenatore alla dirigenza. Secondo noi, però, cinque giocatori hanno fatto un qualcosa in più, risultando determinanti per i nerazzurri in diverse occasioni.

Un campionato dominato in lungo e in largo, senza essere mai messo in discussione con prestazioni sempre di livello e una determinazione nel perseguire l’obiettivo che nessun altra squadra ha avuto in maniera costante. L’Inter vince lo Scudetto, il ventesimo della sua storia – peraltro nel derby con il Milan – e cuce sulla propria maglia la seconda stella. L’obiettivo, adesso, è mantenere questa squadra, questo gruppo e difendere il titolo il prossimo anno, per poter riuscire ad aprire un ciclo vincente.

Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter
Simone Inzaghi esulta dopo la vittoria dello scudetto dell’Inter (X Inter) direttacalciomercato.com

Comincia l’era di Inzaghi

Questo Scudetto parte dall’estate 2023, o meglio, dall’estate 2021, quando a sedersi sulla panchina dell’Inter arriva Simone Inzaghi, reduce dall’esperienza alla Lazio, che succede ad Antonio Conte che preferisce non continuare il progetto che aveva portato alla conquista del diciannovesimo titolo. Il “Demone da Piacenza” arriva da overrated, in punta di piedi, con una squadra con più dubbi che certezze. Lukaku e Hakimi vanno via e al loro posto arrivano Dzeko e Dumfries, i quali rappresentano un downgrade per molti tifosi e la difesa del titolo appare impossibile. Il primo anno dell’era Inzaghi finisce in un modo a dir poco rocambolesco dopo uno Scudetto buttato alle ortiche in una partita che era da recuperare con il Bologna, consegnando il primo posto ai cugini rossoneri.

Il secondo anno: la maturazione attraverso le coppe

Il secondo anno segna una crescita, uno step in più con una squadra già più rodata che in campionato vede un Napoli viaggiare a ritmi impressionanti che le permetteranno di stravincere il campionato, mentre le coppe sembrano vedere di buon occhio i nerazzurri e, infatti, arriva la Coppa Italia, vincendo la finale con la Fiorentina, mentre in Champions dopo un percorso insidioso ma in cui si riesce sempre a trovare la luce, e un Milan battuto nell’Euroderby della semifinale, arriva la sconfitta in finale per mano del Manchester City, con un gol di Rodri e una “parata” di Lukaku su colpo di testa di Dimarco che nega ogni possibilità di acciuffare i Citizens, che conquisteranno la prima Coppa dei Campioni della loro storia.

Inter, un cammino incredibile illuminato dalla seconda stella

La conquista del titolo e della seconda stella: la consapevolezza della propria forza

Il terzo anno non lascia dubbi sul fatto che la Beneamata ha acquisito una consapevolezza nei propri mezzi e un’unione di intenti che le permettono di giocare con una tranquillità che contraddistingue le grandi squadre. Per certi versi, il campionato dell’Inter si apre con il derby d’andata e si conclude con il derby di ritorno. Da quel 5-1 del 16 settembre, i nerazzurri fanno capire alle pretendenti che non ce ne sarà per nessuno e niente può una Juve ancora non capace di competere ad altissimi livelli per tutto il campionato, né il Milan che alterna filotti di vittorie a tonfi sorprendenti. E ieri, 22 aprile, la squadra allenata da Inzaghi arriva a San Siro con in mente solo una cosa: vincere per conquistare il titolo, facendolo proprio contro i rivali di sempre nella stracittadina.

L’Inter conquista il 20esimo Scudetto della sua storia e festeggia, sapendo che l’anno prossimo sarà tutto diverso e il titolo andrà difeso. Le incertezze non sono mancate anche all’inizio di questa stagione, con l’attacco semi-rivoluzionato, con Lukaku e Dzeko out e Thuram e Arnautovic in, nonché Sanchez che ritorna. Tanti ingressi anche a centrocampo con Klaassen, Frattesi, Carlos Augusto, Cuadrado e i rinforzi in difesa come Bisseck e Pavard. Nomi con potenziale, ma che non potevano dare certezze. Qui sono venute fuori tutte le abilità della dirigenza, che con colpi a basso a costo costruisce un’Inter forte, nonostante le critiche ricevute.

Lautaro e Thuram, Inter
La ThuLa festeggia la seconda stella dell’Inter dopo il derby vinto (X Inter) direttacalciomercato.com

5 giocatori determinanti per questa annata da sogno

Noi ci sentiamo di indicare 5 nomi che si sono distinti maggiormente in questa stagione e che hanno avuto quel quid in più che ha permesso al Biscione di coronare questo successo collettivo:

  1. THURAM: Arrivato a parametro zero dal ‘Gladbach, dopo un corteggiamento durato due anni e un interessamento del Milan in estate, il francese giunge a Milano da sorpresa, ma meraviglia tutti in una posizione che non sembrava gli si addicesse, ovvero quella di attaccante centrale al fianco di Lautaro. Rendimento sopra ogni aspettativa, condito da 12 gol e 7 assist. Non male per un debuttante in Serie A!
  2. PAVARD: Tanta sostanza e classe. Anche lui francese e debuttante, ma in incastona sin da subito nei meccanismi di mister Inzaghi e nella difesa a tre. Riesce sempre a mantenere la calma e gestire i momenti. Bravo anche nello spingersi in avanti e creare superiorità numerica. Gli anni al Bayern lo hanno responsabilizzato e lui ha ripagato.
  3. CALHANOGLU: Elegante e pieno di risorse. Chiariamoci: il compito era tutt’altro che semplice. Sostituire un perno dell’Inter per anni come Brozovic sembrava impossibile, ma il turco ha dimostrato una duttilità sublime e dettare i tempi con grazia, con il suo piede raffinato, gli è congeniale.
  4. MKHITARYAN: Un elogio all’armeno anche per rafforzare e rendere merito al centrocampo interista che è stato il vero cuore di questa squadra e che ha dato linfa a tutta la stagione con quantità, qualità e impegno.
  5. SOMMER: Arriva a 34 anni dopo ‘Gladbach e Bayern Monaco per rimpiazzare Onana, quest’ultimo resosi protagonista e punto fermo dell’annata precedente. E mentre il camerunese le combina di ogni tipo in quel di Manchester, Yann si fa trovare sempre pronto e in grado di governare la difesa in modo eccezionale. E pensare che a luglio i nerazzurri non avevano portieri!

E su Lautaro…

Qualcuno si sarà chiesto dove sia Lautaro, beh la sua stagione è stata semplicemente eccelsa, da leader, da trascinatore e l’umiltà dimostrata in ogni sua uscita n’è la prova. Nell’intervista rilasciata al termine del derby di ieri sera, l’argentino si è messo a nudo, non nascondendo l’emozione e la felicità per il traguardo raggiunto. Poco conta se si ha alzato una Coppa del Mondo o se si ha già vinto lo Scudetto tre anni fa. Perché solo chi si immola e dà tutto in ogni minuto della stagione, sa quanto vale un trofeo.

 

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Fonte immagine: X Inter

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