Serie A, la decima giornata in 10 voti

Un’altra giornata di Serie A si consegna ai libri di storia: è terminata anche la decima giornata del campionato che più amiamo. Ed è tempo di pagelle. Tra top, flop, conferme e delusioni, andiamo a dare i voti al campionato e ai suoi dieci protagonisti!

I VOTI DELLA 10^ GIORNATA DI SERIE A

Voto 10 al Cagliari: l’ennesima impresa di Claudio Ranieri, l’uomo del destino Pavoletti, una rimonta clamorosa e che è già storia. Da 0-3 a 4-3. Non c’era modo più bello di vincere la prima partita del campionato.

Voto 9 a Raspadori e Politano: guidano la rimonta partenopea con cuore e giocate decisive che li mettono sempre più al centro della squadra. Due certezze per un Napoli ancora da inquadrare.

Voto 8,5 a Scamacca: annienta l’Empoli con due gol pesanti, di pura voglia. Prova da 9… nazionale.

Voto 8 a Thuram: doveva essere la partita del suo predecessore, Lukaku, invece è stata la sua partita. La presenza in campo del francese profuma tanto di aria fresca, di nuovo che avanza. Lui, poi, non delude mai, è sempre attivo, pimpante e attento. L’Inter vince nel segno di Tikus.

Voto 7,5 a Gudmundsonn: sempre più leader tecnico del suo Genoa. “Dribbla” anche la Salernitana, con un altro gol che vale tre punti. C’è sempre la sua firma.

Voto 7 a Buongiorno: il Torino riparte dal suo ragazzo, dal suo uomo, dal suo capitano. Un gol pesante che piega il Lecce e salva la panchina di Juric. Chi se non lui.

Voto 6,5 a Cambiaso: è un momento che ha sognato a lungo. E che certifica la sua centralità nel nuovo corso Juve. Corsa, sgambate e freschezza. Il gol al Verona, all’ultimo, ne premia gli sforzi.

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Voto 5 al Milan: pareggio che profuma di sconfitta. Tanti rimpianti per un doppio vantaggio sprecato, troppi dubbi su condizione della rosa precaria e identità ballerina. Foto della partita, e del momento, il pallonetto da oratorio di Leao in un momento cruciale. Cambiare passo è l’ordine.

Voto 4 alla Roma: solita partita sporca e arrendevole. Barricate, botte e isterismi che nascondono scarsa qualità, pochi sbocchi offensivi (Lukaku non ha toccato una palla) e una generale confusione nell’idea. Tutto questo conferma che i giallorossi non sono ancora pronti per giocare certe partite. Deve preoccupare.

Voto 3 al Frosinone: subisce una rimonta shock, che potrebbe pure lasciare rimasugli potenzialmente pericolosi. Questo succede quando stacchi la spina prima del previsto. Tornare coi piedi per terra. Inaccettabile.

 

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