Termina per 1-2 la gara tra Atalanta e Torino nel match serale di Serie A. A trionfare è la Dea, che grazie alle reti di Zapata e Zappacosta guadagna tre punti vitali per poter continuare a sognare un posto in Europa League. Qui riportate, le nostre pagelle:
TORINO:
Milinkovic Savic 5-: il gol di Zappacosta abbassa inevitabilmente il voto di Vanja: subire un gol del genere sul primo palo è un errore inaccettabile, specialmente perché fino a quel momento l’Atalanta non aveva di certo dato l’impressione di essere una squadra capace di segnare, anzi tutt’altro.
Djidji 6: nel secondo tempo l’Atalanta tende a riprendere il controllo della gara (e quindi del possesso), ma non per questo Djidji perde la concentrazione. Più volte ferma Pasalic, molto più complesso invece è fermare Zappacosta. Partita ordinata, ma nemmeno esaltante.
Schuurs 6-: fino al gol di Zapata disputa una partita eccellente. Lavora in maniera intelligente (e pulita) su Hojlund, impedendoli di attaccare la profondità, movimento che è più congeniale allo scandinavo; solo in un’occasione (nel primo tempo) Hojlund riesce a superarlo, ma poi è lo stesso Schuurs a riprendersi il pallone. Quando entra Zapata però, inizia ad accusare la stanchezza e lo strapotere fisico del colombiano. Sul gol di Duvan si fa saltare come un birillo.
Buongiorno 5,5: dopo un primo tempo molto ordinato, nel quale riesce a fermare più volte le incursioni di Koopmeiners, si rende protagonista (in negativo) sulla rete di Zapata. Assieme a Schuurs non riesce a contenere la dirompenza del colombiano, al punto che Zapata pare penetrare la difesa granata come un coltello affondato nel burro.
Lazaro 5: subisce il dribbling di Zappacosta, che poi andrà a battere Milinkovic-Savic. In qualità di esterno di centrocampo, doveva raggiungere un sostanziale equilibrio tra fase offensiva e difensiva: difensivamente si fa saltare come un birillo da Zappacosta; offensivamente attacca diverse volte la profondità, ma poi non riesce mai a concludere l’azione con un passaggio illuminante. Inefficace in fase offensiva, nocivo in fase difensiva.
Linetty 5,5: primo tempo pessimo, caratterizzato da un’inconsistenza, che poi si è riflessa su tutta la squadra, che gestito tanto, ma concretamente ha fatto poco. Linetty sbaglia più di un cross e offensivamente non riesce ad aggiungere nulla: fino alla sua sostituzione non si ricordano azione degne di nota passate per i suoi piedi.
Ilic 6-: un primo tempo molto disordinato, viene seguito da un secondo tempo alquanto impalpabile. Da giocatori come Ilic ci si aspetta sempre quel quid in più, specialmente in fase offensiva, oggi è andato in crisi con tutto il centrocampo granata.
Rodriguez 6: riesce a creare i presupposti per alcune azioni da rete, penso ad un tiro diagonale, deviato da Maehle, ad inizio secondo tempo. La sua presenza da un punto di vista tecnico è ineccepibile, in effetti di passaggi ne sbaglia veramente pochi; tuttavia io credo che oggi servisse maggior dinamismo e qualità nell’uno contro uno, magari sacrificando qualcosa da un punto di vista tecnico, dato che il Torino non è mai riuscito a saltare l’uomo, specialmente negli ultimi metri di campo: non a caso al suo posto entra Vojvoda, giocatore più esplosivo ma meno “elegante” dello svizzero.
Miranchuk 6,5: è dai suoi piedi che viene innescata la rete del momentaneo pari. La sua conclusione dalla distanza (molto precisa ed esteticamente gradevole nell’esecuzione) crea, in virtù della goffa respinta di Sportiello, i presupposti per la ribattuta di Sanabria. Si rende protagonista di diversi dribbling, quasi come se volesse dimostrare alla sua ex-squadra quanto sia stato sbagliato non credere in lui.
Karamoh 5: partita tecnicamente molto imprecisa. L’ex Parma si fa trovare più volte in fuorigioco e non riesce a ritagliare spazio per sé o per i compagni nell’area di rigore avversaria. Non a caso è il primo giocatore ad essere sostituito all’intervallo.
Sanabria 7+: Sanabria non sbaglia praticamente nessun passaggio nel primo tempo, partecipa attivamente alla fase difensiva (penso al recupero su Ederson, in occasione di una ripartenza nel primo tempo) e lavora di fino tra le linee. Il gol su ribattuta è sinonimo della sua capacità di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto; in quel momento solo Tony crede che quella respinta possa portare al gol: la sua intuizione viene (giustamente) ripagata.
Vlasic 6+: quando entra (al posto di Linetty) si avverte subito una maggior aggressività da parte del Torino. E’ un vero peccato che questa fiamma, sia pur intensa, si sia spenta dopo soli 20 minuti. Infatti Vlasic ha creato diversi presupposti per andare al gol, penso ad una conclusione, mal respinta da Sportiello ad inizio secondo tempo.
Vojvoda 5,5: entra ma non dà quella qualità nell’uno contro uno e quel dinamismo, che avrebbe dovuto garantire la sostituzione di Rodriguez.
Ricci 6: non si ricordano azioni degne di nota da parte del numero 28. Importanti però, sono le sinergie viste (a sprazzi) tra lui e Ilic, sintomo del fatto che questa coppia di centrocampo può e deve essere il futuro del Torino.
Singo: sv
Pellegri: sv
ATALANTA:
Sportiello 5,5: dato che il Torino non ha quasi mai tirato in porta, la partita di Sportiello va valutata in base a quei pochi, ma decisivi, errori che l’hanno contraddistinta, dato che non si ricordano parate capaci di rimediare a due ingenuità: la prima, una conclusione di Vlasic, fortunatamente respinta in una zona, dove non brancolavano maglie granata. La seconda, ben più grave, la respinta sul tiro di Miranchuk, che ha creato i presupposti per il gol su respinta di Sanabria.
Toloi 6,5: la prestazione è eccellente, dato che Sanabria deve impiegare tutta la sua astuzia per creare occasioni da rete, proprio perché Toloi attua un blocco difensivo compatto sul 9 granata. Si fa notare anche per diversi recuperi a centrocampo, il che è sempre apprezzabile.
Djimsiti 6,5: avrei pure dato un 7 alla gara di Djimsiti, ineccepibile per 80 minuti, quel che non mi convince è la rete di Sanabria. Sul gol ci sono le colpe di Sportiello, che doveva respingere meglio la conclusione di Miranchuk, ma forse c’è anche un errore da parte di Djimsiti, che non va a coprire lo spazio, poi attaccato da Sanabria: la difesa della Dea si è fatta cogliere di sorpresa.
Scalvini 6,5: il primo tempo è molto positivo, d’altronde il Torino non si è dimostrato un avversario così concreto in fase offensiva. La presenza di Scalvini è importante anche da un punto di vista tattico, è lui che si alza fin sulla linea di centrocampo, portando la Dea ad una superiorità numerica decisiva a metà campo.
Maehle 6+: dopo un primo tempo luci e ombre, durante il quale il danese era comparso per pochi segmenti di gara, salvo poi concludere ogni azione con un retropassaggio o una soluzione orizzontale, cresce molto nella seconda metà.
Ederson 6+: i primi 20 minuti di gara sono tragici: il brasiliano viene più volte anticipato dai centrocampisti granata. Si ricorda da parte sua solo una ripartenza, poi stroncata sul nascere. Dopo questo stato iniziale di trance però, recupera il pallone che, al 34esimo minuto, porterà al gol di Zappacosta. Inoltre ogni cross (o palla lunga) tentata dal brasiliano va a destinazione: dettaglio da non sottovalutare in una gara, quella della Dea, molto imprecisa tecnicamente, come testimoniano le grida di Gasperini a bordo campo.
De Roon 6-: una partita molto imprecisa da parte di De Roon, che non sbaglia diversi passaggi (alcuni elementari), ma manda a destinazione solo una delle quattro palle lunghe tentate e perde 11 volte il possesso. E’ però decisivo nella maggior parte dei contrasti e fa guadagnare alla propria squadra diversi calci di punizione, dunque il voto si alza.
Koopmeiners 6+: l’olandese è probabilmente il giocatore tatticamente più importante sulla scacchiera di Gasperini. La sua partecipazione alla manovra comincia sin dalla linea dei centrali di difesa, per poi proseguire fino a raggiungere l’area di rigore avversaria. Qualche imprecisione tecnica abbassa il voto e la mancanza di vere e proprie conclusioni (anche dalla distanza) da parte sua, abbassano il voto.
Zappacosta 8: partita ineccepibile per il laterale atalantino. Mangia Lazaro più volte nel corso del match; il dribbling più incisivo è chiaramente quello che porta alla prima rete: un attacco al primo palo rapido e letale, vittorioso anche grazie all’ingenuità di Savic, ma pur sempre coraggioso e pregevole nell’esecuzione. Per tutto il resto della partita poi, non smette di impensierire centrocampo e difesa granata con un lavoro tra le linee, degno di un giocatore esperto e incisivo. MVP.
Pasalic 6-: Aldilà di qualche ripartenza, è il meno partecipe dei trequartisti/centrocampisti della Dea, il che sembra quasi paradossale, se pensiamo che pochi anni fa il croato era uno dei centrocampisti più prolifici in Europa. Vorrei vedere più inserimenti in area di rigore da parte sua, specialmente sui calci piazzati, vero tallone d’Achille dell’Atalanta questa stagione.
Hojlund 6+: criticare in maniera “ab-soluta” la gara del norvegese, basandosi solo sugli zero gol segnati e sulle poche conclusioni tentate, sarebbe assurdo. Queste statistiche possono influenzare in parte la valutazione, ma non possono non essere inserite nel contesto di una gara, quella di Hojlund, dedita al sacrificio, al gioco di sponda e al dialogo con i compagni. Affrontare un avversario roccioso come Schuurs non è semplice, Hojlund serve diverse volte l’appoggio per Koopmeiners ed Ederson, innescando anche qualche ripartenza.
Zapata 7: entra per mettere in difficoltà Schuurs, che fino a quel momento aveva retto bene i colpi di Hojlund. Il suo ingresso sancisce anche la sconfitta del numero 3 granata, che viene saltato nettamente in occasione della rete del 2-1. Anche da subentrante, Zapata è decisivo, e lo è grazie alla sua caratteristica peculiare: la dirompenza.
Boga 6,5: anche Boga doveva aggiungere una marcia in più alla gara della Dea. L’ex Sassuolo tenta più volte di superare l’uomo, riuscendoci in ogni occasione (100% dribbling riusciti). Tira poche volte in porta, un difetto che deve assolutamente correggere.
Palomino 5,5: non si ricordano azioni degne di nota, salvo il giallo preso a seguito di un’ingenuità.
Muriel 6: entra a 10 minuti dalla fine, prova ad innescare qualche ripartenza, ma aldilà di un tiro dalla distanza non è pericoloso.
Fonte immagine: Fantacalcio