Tottenham, dall’oblio al primo posto in Premier League

La stagione 2022/2023 del Tottenham si era conclusa nel peggiore dei modi. Un’ottavo posto che non gli aveva garantito nemmeno un posto in Conference League. Al pessimo risultato in stagione si è aggiunto l’abbandono di Conte alla panchina degli Spurs. L’avventura del tecnico italiano non è stata di certo idilliaca tanto da essere ricordato per qualche sua impresa.

Ma l’emorragia del Tottenham in estate non si è arrestata. Il miglior marcatore della storia degli Spurs, Harry Kane, voleva a tutti i costi lasciare la squadra e cambiare aria. Dopo una lunga trattativa anche l’attaccante della nazionale inglese è stato accontentato e si è trasferito in Germania al Bayern Monaco. Il Tottenham, oltre a non aver gradito a pieno il comportamento di Kane, ha deciso di non sostituirlo e di dare fiducia a Son e Richarlison, che venivano da una stagione non altisonante.

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Ricostruzione Tottenham

A sostituire Conte, sulla panchina, in estate è arrivato il tecnico australiano ma di origini greche Postecoglou, che con il Celtic, nel biennio 2021-2023, ha fatto cose davvero interessanti. Il tecnico prima della chiamata del Tottenham non aveva mai allenato in uno dei top 5 campionati europei. Aveva incentrato la sua carriera tra Australia, di cui ha ricoperto anche il ruolo di CT, Yokohama Marinos in Giappone e appunto Celtic in Europa. Per Postecoglou si è presentata l’occasione della vita, quel treno che passa una sola volta, che va preso senza pensarci su 2 volte.

Sistemata la questione allenatore, gli Spurs avevano anche l’esigenza di epurare i vecchi senatori e investire su nuovi nomi.

Oltre all’addio di Kane ha lasciato la squadra anche Lucas Moura da svincolato. A questi si aggiunge l’esclusione del vecchio capitano Hugo LLoris. Il portiere è stato molto vicino al trasferimento alla Lazio, saltato per questioni economiche.

Gli acquisti invece sono letteralmente passati in sordina. Tutti nomi di secondo piano o quasi. Sono arrivati i vari Brennan Johnson dal Nottingham Forest, Pedro Porro dallo Sporting Clube, Micky van de Ven dal Wolfsburg, Guglielmo Vicario dall’Empoli, Manor Solomon dallo Shakhtar Donetsk, James Maddison dal Leicester e di Alejo Veliz dal Rosario Central. E a questi si aggiunge anche Destiny Udogie, acquistato nel mercato estivo precedente ma sbarcato in Premier League solo quest’anno.

Gli acquisti sono stati la fortuna del Tottenham di Postecoglou. Tutti stanno rendendo oltre le aspettative e quasi tutti si sono guadagnati il posto da titolare.

La gemma è sicuramente James Maddison, che arrivato in punta di piedi da un Leicester retrocesso in Championship, in questo avvio di stagione sta facendo fuoco e fiamme. Per il ventiseienne trequartista già 3 gol e 5 assist in 10 presenze.

Ma anche i vari Vicario, Udogie, van de Ven e Brennan Johnson si stanno ben comportando e stanno mettendo in risalto le loro qualità.

Gioco del Tottenham

Dopo il mercato, quindi, Postecoglou aveva una squadra da amalgamare. Tra i “vecchi” e i “nuovi” è stata subito trovata un’intesa vincente. La “fortuna” del tecnico ex Celtic è aver avuto a disposizione uomini funzionali al suo stile di gioco e al suo 4-2-3-1. Questo ha permesso al tecnico australiano di essere l’allenatore con la media punti migliore in assoluto della Premier League dopo 10 giornate (2,6 punti a giornata).

Gli Spurs, infatti, sono una delle migliori squadre in Europa ad attuare il pressing alto, questa aggressività nella metà campo avversaria permette alla squadra di arrivare al tiro tantissime volte, e di farlo tanto anche da fuori area.

Una delle chiavi del gioco è sicuramente l’utilizzo dei falsi terzini. In particolare di due velocisti come Pedro Porro e Destiny Udogie. Il Tottenham allarga moltissimo le due ali per attaccare l’ampiezza e chiede ai suoi due mediani di rimanere stabilmente davanti alla difesa e di non perdere di vista le marcature preventive. In questo modo, i giocatori che occupano gli spazi vuoti del campo sono proprio i due terzini. Porro e Udogie non entrano dentro al campo davanti ai due centrali. La loro posizione così stretta è funzionale anche a un recupero immediato del pallone appena perso perché facilita la densità in zona palla, e la loro velocità sul lungo facilita le transizioni difensive.

Però la squadra di Postecoglou ha anche dei difetti. Soffre tantissimo in fase difensiva, soprattutto a mantenere il posizionamento. Le ali non tornano quasi mai in fese difensiva e i difensori fanno fatica negli uno contro uno.

Fino ad ora, però, è tutto andato nel verso giusto e i risultati ottenuti hanno dato ragione al tecnico australiano. Sarà la fortuna dei principianti? Dopo 10 partite risulta difficile parlare ancora di fortuna perché è agli occhi di tutti il grande lavoro svolto sottotraccia e con grandissima applicazione. Fare un resoconto è ancora presto ma la strada è ben tracciata. A fine anno vedremo se quanto ha seminato Postecoglou verrà raccolto e se ci saranno nuovi trofei in bacheca.

Questione Hojbjerg

Uno dei casi più spinosi di questo avvio di stagione è sicuramente la questione legata a Hojbjerg. Il centrocampista danese, che era stato centrale nel progetto di Conte, è finito ai margini del progetto. In mediana gli sono quasi sempre stati preferiti Bissouma e Sarr. Con il rientro in campo di Rodrigo Bentancur il suo minutaggio potrebbe scendere drasticamente.

Hojbjerg, infatti, non è contento del trattamento che gli è stato riservato. Pare abbia chiesto la cessione nel mercato invernale con la Juventus che ha preso informazioni sul ragazzo.

 

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Fonte foto: X Tottenham

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